Piatto icona del fondatore della Nuova Cucina italiana: Gualtiero Marchesi  che, attraverso una costante ricerca e sperimentazione, ha elaborato una cucina creativa, fresca, leggera, essenziale e raffinata che presta estrema attenzione ai prodotti, ai sistemi di cottura, alla dietologia e all'evoluzione del gusto.

Il Risotto “Riso, oro e zafferano”, il più famoso del mondo, è stato pensato e servito per la prima volta da Marchesi nei primissimi anni Ottanta, tra il 1981 e il 1982, e da allora è diventato un must, un simbolo, un'icona.

L'unicità del piatto è sottolineata dalla foglia d’oro; il completamento del tutto è nell’atto stesso di mangiarlo, con il cucchiaio e non con la forchetta.

Il profumo del risotto invita subito a rompere la foglia al primo boccone, di fatto distruggendo l’opera ma sottolineandone il valore.

Marchesi, parlando di questo suo risotto, amava ripetere: "La solarità del riso e oro trovo che sia svettante. È il piatto che meglio riproduce il mio concetto di bellezza. Essenziale, senza fronzoli".

Carlo firma questa magnifica rivisitazione del Risotto alla Milanese. Una ricetta che risale al 1574 alla tavola del vetraio Valerio di Fiandra, che era solito utilizzare lo zafferano per dare un colore speciale alle vetrate del Duomo di Milano. Lo Chef ha selezionato le materie prime più preziose, capaci di guidarti in un viaggio sensoriale unico e indimenticabile.

Lo Zafferano in pistilli Safranum, un prodotto superiore di altissima qualità coltivato nel cuore delle langhe, viene esaltato dalle note dolci del pregiato cacao dell'Ecuador. Un preparato unico di brodo di carne, prodotto artigianalmente seguendo una ricetta segreta dei primi del 900, avvolge delicatamente tutti i sapori del piatto. Ad ogni assaggio percepirai la spinta dell'aceto di mele e dello scalogno a brunoise, i due ingredienti che completano armonicamente questo capolavoro.

Questo Luxury Meal Kit NON CONTIENE GLUTINE, ma non possiamo garantirne la contaminazione crociata da allergeni.

Il grande Chef  milanese Tommaso Arrigoni, ci regala un capolavoro "Gluten Free" di haute cuisine! E' un piatto spettacolare, capace di far innamorare chiunque ... anche chi è solito mangiare la pasta di grano duro!

Questa ricetta è la rivisitazione in chiave aristocratica della tradizionale pasta al pesto. Impreziosito da un ingrediente nobile come il tartufo nero estivo, questo piatto regala al palato note frizzanti e fruttate grazie all'utilizzo del ribes.

Il Meal Kit è frutto della collaborazione con il pastificio Massimo Zero, che produce una pasta senza glutine dal sapore autentico, vero, puro, prodotta con le migliori farine di mais e riso, impastate con l’acqua e l’aria di Merano, per offrire un prodotto di qualità superiore, genuino e soprattutto buonissimo

Con questa ricetta, Christian Milone ci introduce nell’aristocrazia della cucina piemontese: un gioco intenso e sorprendente di sapori e profumi del famoso Tartufo Bianco di Alba (Tuber Magnatum Pico) e del Tartufo Nero pregiato (Tuber Melanosporum). Il Tartufo Bianco naturale è immerso in uno squisito burro di latte italiano, che migliora la mantecatura finale del riso. Il Tartufo nero viene presentato sotto forma di perle color caviale, per una rifinitura finale del piatto da vero Star Chef. 

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La ricetta suggerita

Gnocchi verdi ai gamberetti

Dose per 4 persone
800 gr di patate 200 gr di spinaci lessati 200 gr di farina 100 gr di semola di grano duro 1 uovo 300 gr di gamberetti 1 porro 1 carota 2 pelati erba cipollina 1/2 cucchiaino di maizena brodo vegetale 1/2 bicchiere di vino bianco 1 bicchierino di Cognac 5-6 cucchiai di crema di latte 1 spicchio d'aglio olio extravergine di oliva peperoncino sale
Lessare le patate con la buccia partendo da acqua fredda. Scolare e schiacciare nello schiacciapatate. Strizzare gli spinaci , passarli al mixer e mescolarli alle patate. Aggiungere l'uovo, le farine e il sale. Mescolare bene, ricavare dei bastoncini e tagliare a tronchetti. Sgusciare i gamberetti, eliminare il filo nero, lavarli e asciugarli. In un padella rosolare l'olio con l'aglio e il peperoncino. Farvi rosolare le teste e i gusci dei gamberetti, fiammeggiare con il Cognac, bagnare con il vino e poco brodo. Unire il porro e la carota tritati e infine i pelati spezzettati. Regolare di sale e cuocere a fuoco basso per 10 minuti. Filtrare tutto schiacciando bene le teste e i gusci dei gamberetti, rimettere sul fuoco, far riprendere l'ebollizione, unire la crema di latte nel quale è stata stemperata la maizena e far riprendere l'ebollizione. In una padella rosolare i gamberetti in poco olio per 2 minuti, salarli e unirli alla salsa. Lessare gli gnocchi in acqua bollente salata, toglierli quando salgono in superficie e condirli con la salsa. Decorare con gli steli di erba cipollina tagliuzzati con le forbici
Vino in abbinamento Arneis del Roero.

Chiapella consiglia per questa ricetta una Padella cm.28 della linea "Alta Cucina" di Ballarini.

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